La salute del microbiota intestinale è riconosciuta come una componente importante dell’asse intestino-cervello, che sembra essere coinvolto nella percezione del dolore.
Inoltre, è noto che gli antibiotici creano disbiosi (squilibrio) nel microbiota.
Per esplorare il ruolo del microbiota nel dolore cronico, i ricercatori hanno condotto uno studio per verificare se la fibromialgia venga diagnosticata più spesso dopo la prescrizione di antibiotici. I loro risultati sono stati pubblicati nel gennaio 2024 sulla rivista European Journal of Pain.
David Armstrong del Dipartimento di Scienze della Salute della Popolazione del King’s College di Londra (Regno Unito) e colleghi (1) hanno analizzato i dati di 44.674 persone affette da fibromialgia. Per ogni caso diagnosticato di fibromialgia, sono stati identificati tre gruppi di controllo, abbinati in base ad età, sesso e studio medico di base (costituendo un gruppo di confronto di 133.513 persone).
Il numero totale di prescrizioni e la loro durata sono stati associati alla diagnosi di fibromialgia. Ad esempio, nel quartile con il numero più elevato di prescrizioni e in quello con la maggiore esposizione, il numero di diagnosi di fibromialgia è stato moltiplicato per più di tre (rispettivamente 3,9 e 3,2).
Alcuni antibiotici (come le tetracicline e il metronidazolo) sembrano comportare un rischio più elevato rispetto ad altri.
Questi risultati supportano l’ipotesi che l’esposizione agli antibiotici sia coinvolta nella patogenesi della fibromialgia, affermano i ricercatori. Tuttavia, il meccanismo attraverso il quale ciò potrebbe verificarsi non è stato studiato direttamente. Tuttavia, poiché numerosi studi recenti hanno evidenziato alterazioni nel microbiota delle persone affette da fibromialgia, sembra plausibile che gli antibiotici possano avere un effetto alterando il microbiota “sano”. La stretta associazione tra fibromialgia e sindrome dell’intestino irritabile, ad esempio, deporrebbe a favore di un percorso eziologico comune.
Una spiegazione alternativa potrebbe essere che l’uso di antibiotici potrebbe essere semplicemente un indicatore di infezioni ricorrenti e che sarebbe il declino dell’immunità a precedere la diagnosi di fibromialgia. Poiché la fibromialgia presenta caratteristiche simili alla malattia di Lyme, un’origine infettiva sembra plausibile.
Tuttavia, nello studio attuale, il fatto che il rischio variasse a seconda della classe di antibiotici utilizzata potrebbe indicare che potrebbe essere coinvolta l’interruzione di alcune comunità batteriche, piuttosto che una risposta più generica all’infezione.
Sebbene non abbia misurato direttamente il microbiota, questo studio ha dimostrato una chiara relazione dose-risposta tra una causa nota di disbiosi, ovvero gli antibiotici, e una diagnosi di fibromialgia. “I risultati confermano che l’uso pregresso di antibiotici è un fattore di rischio significativo per la diagnosi di fibromialgia”, concludono i ricercatori..