Secondo i risultati di uno studio pubblicato su Rheumatic & Musculoskeletal Disease, gli isotipi del fattore reumatoide (RF) associati all’artrite reumatoide (RA) -associazione anti-proteina / peptide (ACPA) e del fattore reumatoide (RF) sono associati ad anomalie polmonari parenchimali in pazienti con AR precoce e non trattata .
Studi precedenti hanno riportato che le anomalie polmonari sulla tomografia computerizzata ad alta risoluzione (HRCT) sono comuni negli individui a rischio di sviluppare AR e in quelli con AR sieropositivi precoci e non trattati. L’obiettivo del presente studio era determinare l’associazione tra il repertorio ACPA e le anomalie polmonari sulla HRCT in pazienti con AR precoce e non trattata.
I campioni di sangue sono stati analizzati per la presenza di RF e ACPA utilizzando un kit di rilevamento CCP2 o un immunochip contenente 10 diversi peptidi citrullinati. L’analisi statistica ha determinato l’associazione tra i risultati della HRCT e il repertorio di anticorpi.
Il campione di studio comprendeva 106 pazienti (età media 57,5 anni, 68,9% donne) con artrite reumatoide di nuova diagnosi e non trattata, inclusi 68 pazienti (64,2%) con anomalie delle vie aeree HRCT e 58 pazienti (54,7%) con anomalie parenchimali HRCT.
I risultati hanno suggerito un’associazione tra anticorpi associati all’AR con anomalie del parenchima ma non delle vie aeree. Diversi anticorpi erano più comuni nei pazienti con anticorpi parenchimali HRCT, rispetto ai pazienti senza quei risultati polmonari all’imaging, inclusi RF IgA (60,3% vs 36,2%, P = 0,014), anti-CCP2 (77,6% vs 57,4% P = 0,027), CCP2 IgG (75,9% contro 57,4%, P = 0,045) e qualsiasi anticorpo contro il fibrinogeno citrullinato (81,0% contro 62,5%, P = 0,033).
Il numero di diverse specificità ACPA era significativamente associato ad anomalie parenchimali nei confronti non aggiustati ma non a seguito dell’aggiustamento per confronti multipli.
Lo studio aveva diversi limiti, tra cui la dimensione del campione relativamente piccola e la mancanza di follow-up a lungo termine.
“I nostri risultati forniscono ulteriore supporto per un importante collegamento patogeno tra il polmone e l’autoimmunità sistemica, contribuendo allo sviluppo dell’AR”, hanno concluso i ricercatori.